Taormina Girl Trip

Quello a Taormina è un viaggio che dura da anni e si rinnova ciclicamente perché la credibilità è una maratona, non una corsa ai 100 metri. La credibilità si conquista col tempo, a piccoli passi, crescendo insieme al cliente, sposandone contraddizioni e anomalie ma soprattutto cogliendo l’anima di un luogo che lentamente è diventato  un “luogo dell’anima”. 

Conoscere la famiglia Bambara- Pecaut è per me motivo di grande orgoglio, l’orgoglio di aver dato il mio piccolo contributo per preservare la storia di un albergo, l’Hotel Villa Belvedere, che coincide con quella delle persone che lo abitano e lo gestiscono. Ascoltare il racconto della sua costruzione dalla viva voce della signora Silvia, durante i nostri pranzi molto speciali, è stato una preziosa opportunità che ha aggiunto una bellissima cornice ad un quadro assolutamente perfetto.

Dorotea Morabito

“La struttura, appartenuta ai miei nonni, era stata costruita sul terreno di un antico mandorleto. l’Hotel Villa Belvedere è il secondo albergo  ad essere stato costruito a Taormina, nel 1885, cronologicamente successivo al Timeo e al San Domenico, che però era un convento e non nasceva per l’ospitalità. 

Nel 1902 la struttura era già funzionante. All’epoca si trasferì in Sicilia il fotografo Wilhelm von Gloeden che con i suoi scatti fece conoscere Taormina a tutta Europa, la sua presenza sull’isola attirò molti  stranieri, negli anni a cavallo tra seconda metà dell’ ‘800 e primi anni del ‘900. In quella casa ho trascorso la mia infanzia, circondata dalle sue opere e da dipinti meravigliosi. 

Il Belvedere in quegli anni era una bellissima villa di inizio secolo corredata da un giardino a strapiombo sul mare.

Mio nonno cominciò i lavori con la creazione di 5 cisterne, perché l’acquedotto venne realizzato solo nel 1920. 

In seguito i vani per allocare le cisterne sono stati riutilizzati architettonicamente in modo originale, uno ospita il nostro bar. 

Durante la seconda guerra mondiale ci sono state le sanzioni contro l’Italia,  il turismo era morto, gli alberghi chiusi e il Belvedere fu sequestrato e poi occupato, da ben 5 eserciti: italiano, canadese,  inglese,  tedesco, francese, che in alcuni momenti hanno condiviso anche contemporaneamente gli spazi della villa. 

Quella che oggi è la mia casa, in origine era il giardino di inverno, adornato con voliere e pesci, dove alcuni eserciti stazionavano per non mischiarsi con gli altri. Gli anni del dopoguerra sono stati quelli della ricostruzione e quando, nel 1956, l’albergo ha ripreso l’attività per la mia famiglia è stata una rinascita. La mia vita è inscindibile da questi luoghi, per questo la mia scelta di continuare la tradizione del Belvedere è diventata con naturalezza quella della famiglia che mi accingevo a formare. 

Dopo il  matrimonio con Claude Pecaut la proprietà ha subito ulteriori trasformazioni, abbiamo realizzato la splendida piscina che ancora oggi è uno degli scorci panoramici più fotografati dai clienti, e  acquistato la “Casa Rigamonti”, una villa indipendente collegata da un giardino alla struttura principale, senza strappi. Tutte le generazioni che si sono susseguite hanno aggiunto qualcosa, apportato migliorie, per questo il Belvedere può ritenersi un’opera corale”.

Ho conosciuto la famiglia Pecaut nel 2008 e negli anni la natura del nostro  rapporto si è trasformata in una salda e tenace amicizia, grazie all’intuizione ed al buongusto dei  figli di Silvia e Claude, Silena e Cristian Pecaut che attualmente gestiscono questa importante realtà per offrire un’ospitalità antica, come la cultura siciliana, ma al passo coi tempi.

Il Belvedere, dietro la sua imponente facciata vive mille trasformazioni. Ogni stagione cambia necessariamente pelle, pur mantenendo la sua personalità.

Nell’arco di questo decennio sono tanti gli interventi a cui ho dato il mio piccolo contributo, qualche volta si è trattato dell’arredo di alcune camere, altre di modifiche graduali come rinnovare la tappezzeria o il colore delle pareti, più spesso interventi mirati a preservare un contesto già importante, con il refitting di mobili storici nella sala colazione o nel salotto attiguo.

Bisogna entrare in punta di piedi e con grande rispetto in ogni progetto di ristrutturazione, perché, come diceva, nel “Gattopardo“, Tomasi di Lampedusa: “Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi”….ma senza fretta!

INFO UTILI

Hotel Villa Belvedere
Via Bagnoli Croce, 79 – 98039 Taormina (ME)
Telefono: +39 0942 23791
E-mail: info@villabelvedere.it
Instagram https://www.instagram.com/hotelvillabelvederetaormina/
Facebook https://www.facebook.com/HotelVillaBelvedereTaormina/

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