“La struttura, appartenuta ai miei nonni, era stata costruita sul terreno di un antico mandorleto. l’Hotel Villa Belvedere è il secondo albergo ad essere stato costruito a Taormina, nel 1885, cronologicamente successivo al Timeo e al San Domenico, che però era un convento e non nasceva per l’ospitalità.
Nel 1902 la struttura era già funzionante. All’epoca si trasferì in Sicilia il fotografo Wilhelm von Gloeden che con i suoi scatti fece conoscere Taormina a tutta Europa, la sua presenza sull’isola attirò molti stranieri, negli anni a cavallo tra seconda metà dell’ ‘800 e primi anni del ‘900. In quella casa ho trascorso la mia infanzia, circondata dalle sue opere e da dipinti meravigliosi.
Il Belvedere in quegli anni era una bellissima villa di inizio secolo corredata da un giardino a strapiombo sul mare.
Mio nonno cominciò i lavori con la creazione di 5 cisterne, perché l’acquedotto venne realizzato solo nel 1920.
In seguito i vani per allocare le cisterne sono stati riutilizzati architettonicamente in modo originale, uno ospita il nostro bar.
Durante la seconda guerra mondiale ci sono state le sanzioni contro l’Italia, il turismo era morto, gli alberghi chiusi e il Belvedere fu sequestrato e poi occupato, da ben 5 eserciti: italiano, canadese, inglese, tedesco, francese, che in alcuni momenti hanno condiviso anche contemporaneamente gli spazi della villa.
Quella che oggi è la mia casa, in origine era il giardino di inverno, adornato con voliere e pesci, dove alcuni eserciti stazionavano per non mischiarsi con gli altri. Gli anni del dopoguerra sono stati quelli della ricostruzione e quando, nel 1956, l’albergo ha ripreso l’attività per la mia famiglia è stata una rinascita. La mia vita è inscindibile da questi luoghi, per questo la mia scelta di continuare la tradizione del Belvedere è diventata con naturalezza quella della famiglia che mi accingevo a formare.
Dopo il matrimonio con Claude Pecaut la proprietà ha subito ulteriori trasformazioni, abbiamo realizzato la splendida piscina che ancora oggi è uno degli scorci panoramici più fotografati dai clienti, e acquistato la “Casa Rigamonti”, una villa indipendente collegata da un giardino alla struttura principale, senza strappi. Tutte le generazioni che si sono susseguite hanno aggiunto qualcosa, apportato migliorie, per questo il Belvedere può ritenersi un’opera corale”.
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