La mia Sardegna

Ci sono luoghi che ti accolgono come un nido, ti permettono di spiccare il volo, sapendo di poter ritornare, con la  certezza di sentirsi sempre a casa. 

Ci sono luoghi dove il tempo si ferma, le giornate si dilatano senza strappi, il mare è un amico in tutte le stagioni, un compagno con cui attardarsi in silenzio, senza obbligo di conversazione, perché sa quello che hai nel cuore in un dialogo privo di parole, denso di significati.

Se è vero che nessun uomo è un isola, è vero anche che alcune isole ti rendono più umano, per questo amo tornare ogni anno in Sardegna, instancabilmente, perché quel dialogo si crea nel tempo, nella reiterazione di gesti e abitudini, nella costruzione di rapporti umani, ricordi e fotografie emotive. 

Per venti anni, ogni estate, ho trascorso la mia “villeggiatura”al Miriacheddu, vicino a San Teodoro, in un piccolo residence con vista su Tavolara, siepi di mirto e buganvillee rampicanti. 

Per vent’anni, ogni estate, ho misurato il tempo attraverso il volto degli amici del mare, lasciando scorrere i giorni leggeri tra partite a carte, grigliate e chiacchiere, mentre i figli crescevano e non stavano più nei costumi lasciati nell’armadio l’estate precedente.

 

Poi ho cominciato ad andarci fuori stagione, in autunno, in inverno, a primavera, ed ho scoperto una regione ricca di cultura, chiese romaniche, coste a strapiombo, borghi orgogliosi, incredibili parchi archeologici, tradizioni tenaci. 

Ho scoperto che si può fare il bagno anche a febbraio, se la giornata è soleggiata e la baia è riparata dal vento. Ho scoperto che si possono trovare funghi vicino al mare, che i surfisti a Porto Pollo li trovi anche a dicembre, che Olbia è sempre “aperta”, San Pantaleo è affascinante anche quando non c’è nessuno, Alghero ha un allure esotica, Sassari è colta.

Ho scoperto boschi millenari, fonti d’acqua sorgiva, villaggi neolitici in cima alle montagne, incredibili percorsi trekking, dune di sabbia finissima e oasi naturalistiche.

Ho scoperto che tanti personaggi in tutti i tempi sono stati colpiti da “amour fou” per questa terra così selvaggia e ricca di energie potenti.

Dico sempre che dalla Sardegna, dal suo mare, dai suoi sapori, dai suoi profumi non si torna indietro, il resto è adattamento.

La parola che descrive il mio stato d’animo è sempre, e ancora una volta, GRATITUDINE.