Ebi: l’atelier del ricamo
Tutto nasce da una tradizione antichissima, quella del corredo, trasformata in progetto di solidarietà per le donne turche. In Turchia, come in tutto il Mediterraneo, fin da bambine, si apprende e si mantiene questa manualità. L’uncinetto nelle mani è come una penna. L’uncinetto diventa una via di fuga.
Elif Malkochiar arriva a Firenze, negli anni ’90, e realizza il suo sogno: studiare architettura. Per mantenersi agli studi fa piccoli lavori all’uncinetto che rivende nei negozi locali. La vita, si sa, è fatta di coincidenze che coniugano il talento alle opportunità. L’escamotage della studentessa di allora, oggi è diventato una realtà lavorativa di una solida imprenditrice. Elif collabora con i più grandi marchi della moda, Chanel, Dior, Alexander Mc Queen, Ferragamo, Bottega Veneta, Fendi, Cavalli, Jimmy Choo, producendo manualmente nel suo laboratorio raffinatissimi intrecci di pelle, preziosi ricami all’uncinetto, senza l’ausilio di macchinari: tutto eseguito interamente a mano!
“Dietro ogni progetto c’è uno studio profondo. Lavoriamo solo con le prime linee. C’è una ricerca continua che permette di trovare ogni volta soluzioni specifiche per i differenti materiali. Realizzare il prototipo è molto costoso ed è il frutto di un lavoro di squadra. Studio le tecniche manuali di tutto il mondo, mischiandole e facendole coesistere con tecniche e materiali nuovi.”
Elif organizza anche dei corsi , con l’intento di trasmettere e non disperdere queste tecniche antichissime.
Per Dior, sotto la direzione di Maria Grazia Chiuri, Elif ha realizzato la parte in pizzo dell’abito da sposa di Chiara Ferragni, con una tecnica irlandese, molto preziosa. Tutto all’uncinetto. Seicento ore di lavoro. Inoltre la partecipazione al Salone del mobile di Milano, le ha permesso di cimentarsi nel mondo del design creando pochi pezzi “custom made” che hanno consentito di collaborare con architetti famosi come David Collins e Patricia Urquiola. Guidata da queste menti creative ha realizzato oggetti meravigliosi. 8000 nodi per realizzare una sedia in pelle intrecciata; 29000 perline infilate, per creare una sospensione alta tre metri, molto scenografica; 500 metri quadri di nappa trasformati in tubolari da intrecciare, per realizzare una testata letto.
“Non avevo mai fatto un lavoro così ed ogni volta il mio talento trae nuova forza dallo stimolo della richiesta di uno stilista o di un architetto”.
“Penso con orgoglio al punto di partenza di questa avventura, al sostegno fondamentale della mia mamma. Negli anni si è creato un inscindibile legame con queste donne, grazie alla loro determinazione e all’incredibile capacità di aprirsi l’un l’altra. Ho scoperto, nei loro bauli, ricami preziosi e li ho reinterpretati. Con un uncinetto sono riuscite a mandare i figli all’università, a costruirsi un’autonomia, a raggiungere la libertà.”
Una bellissima storia al femminile che non potevo non raccontarvi.
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