villa clelia

zona notte

La zona notte di Villa Clelia era inscritta in un progetto di ristrutturazione di più ampio respiro, disegnato e realizzato dall’architetto dei committenti.
Essendo le suddivisioni definite ma con il mobilio sostanzialmente da scegliere, ho avuto un rilevante margine di libertà nella proposta degli arredi. Partendo sempre dall’area di gusto dei proprietari, ho fornito soluzioni alle quali non avevano pensato e che hanno apprezzato molto.

La camera da letto padronale l’ho immaginata con una testata letto molto importante, dal taglio spiccatamente classico: cornice intagliata laccata nel colore nero invecchiato, in contrasto netto con la tappezzeria color panna lavorata con un leggero capitonnè. Nella parete di fronte ho inserito un grande specchio “finestrato” con effetto antico, abbinato al letto nelle finiture e nei colori, per amplificare la dimensione della stanza. 

Inizialmente Sonia e Paolo avevano qualche perplessità sull’utilizzo del colore nero, ma poi li ho convinti che questa tinta sarebbe stata poco impattante, donando invece eleganza e originalità. Ho avvalorato la mia convinzione con l’ausilio dei campioni- colore portati sul posto, quindi non ci sono stati più dubbi! Sotto il grande specchio ho posto una panca dotata di vano contenitore e imbottita con tessuto effetto scamosciato color sabbia. Infine i cuscini decorativi, un pò di oggettistica, le stampe abbinate e inserite negli spazi giusti, hanno completato l’arredo, dando calore all’insieme.

Per quanto riguarda la camera di Diletta, loro figlia, mi sono sbizzarrita con un concetto decorativo che ha entusiasmato tutti. 

Gli armadi, i cui interni erano stati disegnati e suddivisi nel progetto di ristrutturazione dell’architetto, sono stati realizzati in legno da un artigiano locale, mentre la finitura, realizzata nei laboratori di Firenze in una tinta avorio invecchiato, è stata arricchita con il particolare delle stelle di legno applicate su tutte le bugne; le stelline, frutto della mia proposta, erano piaciute molto a Diletta, che le aveva visionate sul mio catalogo “Good night” dedicato proprio al mondo dell’infanzia e adolescenza. 

La bicromia con il color tabacco ha mantenuto sobria una stanza fatta per durare negli anni ed essere credibile e bella nel tempo, accompagnando una bimba di 10 anni nella sua crescita e trasformazione.
La parete su cui poggia il letto è stata imbiancata a strisce di due colori alternati, per renderla più accattivante e fare contrasto con la forma sagomata della testata letto in stile classico rivisitato. Stabiliti i colori abbiamo scelto la tappezzeria per l’imbottitura, ho proposto un tessuto inglese ricamato con motivi a rombi in rilievo, nei toni del verde salvia, a cui abbiamo poi abbinato i paralumi delle abat-jour sui comodini.
Completa l’arredo un’originale libreria con le scritte sulla cimasa “verba volant scripta manent” e gli accessori che a mio avviso non devono mai mancare: una specchiera e due bellissime stampe sul tema delle mongolfiere, proprio sulla sommità del letto, con cornici e passpartout realizzati su misura.

La zona notte è infine caratterizzata dal disimpegno reso funzionale da un piccolo vano guardaroba, disegnato dall’architetto di famiglia sulla base di un modello presente nel mio catalogo, che ho proposto con cornici incrociate nelle bugne, rifinito con invecchiature color avorio, in stile con l’arredo della casa.

Il bagno degli ospiti è impreziosito da stampe artigianali con soggetti a tema e cornici realizzate con ritagli di specchio. 

Queste immagini danno l’idea immediata di un prima e un dopo; ma ogni cosa è stata realizzata gradualmente ed in vari steps che, come sempre, prevedono prima la messa in opera degli arredi e solo dopo la rifinitura con tendaggi, tappeti, quadri e oggettistica che sono fondamentali a garantire la completezza e il calore dell’ambiente che si vuole arredare. In questo arco di tempo ho continuato la mia collaborazione con questa famiglia, offrendo la mia consulenza su altri ambienti che erano rimasti volutamente in secondo piano nella prima ristrutturazione. La cosa che più apprezzo del mio lavoro è questo scambio continuo che si crea; qualcosa che ha a che fare con la reciproca fiducia e la certezza di fare cose belle perché “allineati” in un concetto di buon gusto, condiviso. Proprio per questo ogni progetto può diventare un’inesauribile fonte di idee che va oltre la realizzazione di un lavoro.