Il tema di questa edizione mi è particolarmente caro; Milano ed Il Salone del Mobile celebrano uno dei grandi geni dell’umanità: Leonardo Da Vinci.
“Nelle botteghe fiorentine del 400, che erano anche officine, si attuò la fusione di lavoro manuale e teoria. La cultura degli uomini “senza lettere” derivò da un’educazione pratica che si richiamava a fonti diverse, frammenti dei testi di scienza classica.“
Ecco il punto nevralgico, l’alto artigianato misto alla conoscenza della pratica in bottega. Quanti uomini “ senza lettere” hanno dato vita ad aziende che portano il Made in Italy in giro per il mondo? Le stesse aziende che con la loro partecipazione, come espositrici, sono la struttura portante di questa famosissima fiera.
L’ingegno di Leonardo Da Vinci, vissuto prevalentemente tra la Toscana e Milano, ha fatto di lui un artista eclettico, un artigiano, un architetto, un pensatore e strenuo difensore delle sue scoperte, ponendo quelle basi che senza soluzione di continuità dal Quattrocento ad oggi sono fonte di sapere per le attuali e future generazioni.
Ispirandosi a lui, la città di Milano ha dato vita a numerose iniziative,come il site-specific “Aqua” in città, e “De Signo” all’interno della fiera, nel padiglione 24, una mostra allestita con video didattico-emozionali proiettati su enormi schermi; perfetta la musica e suggestiva la voce narrante di Diego Abatantuono: Firenze e Milano ancora protagoniste.
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