Il Giardino dei Sonagli

Mulinum: la festa della Trebbiatura 

 

Come ogni anno a luglio, da tre anni a questa parte, al Mulinum di San Floro si è svolto “il rito della trebbiatura”.

Un enorme marchingegno di cinghie e pulegge, a metà tra un trattore ed un camion, ha attirato l’attenzione di grandi e piccini sullo sfondo dorato di un campo inondato dalla luce radente del sole che volge al tramonto sul versante tirrenico.

Non è solo un evento legato al mondo agricolo. Per tutti noi del Mulinum, amici di Stefano, soci, simpatizzanti o curiosi, è ormai una festa, la conferma di un progetto che ci ha coinvolti dall’inizio, la spinta a fare sempre meglio e con maggiore convinzione.

Quest’anno la ciclicità del rituale è stata arricchita da un’iniziativa davvero unica, che ha aggiunto un “quid pluris” ad un luogo nato per creare cose buone, naturali, semplici senza mai smettere di suscitare emozioni. Insieme alle spighe di grano sono sbocciate, delle spighe artistiche, in ferro battuto, frutto di una semina “corale” durata mesi, e di una mietitura ancora più ambiziosa e salutare.

Spighe, dunque, che nutrono le coscienze oltre ai corpi, che alimentano le idee, esaltano le differenze, arricchiscono le identità.

L’opera è stata realizzata da Yuval Avital, un giovane artista israeliano, dal talento multidisciplinare, che ha pensato, per il nostro territorio, ad un’opera unica, un  “site-specific” che rimarrà al Mulinum in modo definitivo.

Un “giardino poetico”, come mi piace definirlo, evocativo di suoni e sensazioni, un giardino immersivo ed onirico, intriso di natura, dove il fruitore diventa creatore di suoni in perpetuo movimento.

Le campane arrivano da tutto il Mediterraneo, inviate da ambasciate, comuni, isole, oppure semplicemente dono di singole persone.

Sono state piantate proprio a San Floro, per mettere radici, non a caso, nell’istmo che unisce il Tirreno allo Ionio, tra Lamezia Terme e il golfo di Squillace, la mitologica terra dei Feaci, dove Ulisse fu accolto e da cui riuscì a ripartire per tornare all’amata Itaca.

La creazione del “Giardino dei sonagli” nasce nell’alveo di un progetto più corposo e famoso, riconosciuto in tutto il mondo, quello del Terzo Paradiso, fortemente voluto ed ideato dall’artista Michelangelo Pistoletto per restituire vita al pianeta Terra, attraverso la rielaborazione di un nuovo simbolo di “infinito” che di per se è diventato negli anni un volano di speranza, collaborazione, scuotimento delle coscienze, coesione in vari ambiti: politico-culturale, artistico-letterario, scientifico- tecnologico fino al socio-pedagogico, come assunzione di responsabilità ed educazione alla cura del nostro pianeta.

Ancora una volta la Calabria mi rende orgogliosa, mi dona una gioia contagiosa, esportabile, un modello di positività e di cuore

Ad maiora semper…